giovedì 30 agosto 2012

Diario di Corallo, 2002.


Per chi tiene un diario la qualità degli avvenimenti è trascurabile: la loro importanza nasce nell'atto della registrazione.
Francesco BurdinUn milione di giorni, 2001

L'assenza di un diario − non la sua esistenza − testimonia di una vita dissipata e offesa. Dove non c'è diario, non c'è abbandono.
Antonio CastronuovoSe mi guardo fuori, 2008

Quando si prende in mano la penna per fissare il ricordo di esperienze private si vuole sempre parlare ad altri uomini, anche quando si sceglie una forma di comunicazione pudica come il diario.
Sándor Márai, La sorella, 1946


Diario. Un modo di essere immodesti con distacco.
Bino SanminiatelliMi dico addio, 1959




Milano, 2 Giugno 2002.
"DAMMI UN BACINO": mi sento scontento. Guardo le ragazze cercando tra queste, in massa, la donna della mia vita. Mia sorella e coinquilina Giacinzia lavora, tirocinia e si deprime. Sfugge la banalità quotidiana perché ne ha paura, la fa star male. Io non scappo ma mi isolo. I miei amici di Milano non mi soddisfano dal punto di vista intellettuale e artistico. Mi isolo, penso ad un eventuale tatuaggio ma ancora non mi abbatto. Non ancora. La situazione politica attuale NON, e dico, NON mi piace affatto. Per quanto ci si arrabbi e si combatta si arriva a un punto di indifferenza e scoramento. La mia vita è piccola, piccolissima e mi sembra vuota, a volte.
Vorrei fare un sacco di cose ma non riesco a capire veramente cosa. Penso e sogno ancora G. Ho ormai definito la mia teoria sui rapporti del passato: il passato non ritorna, perciò è giusto non ritornare ai vecchi rapporti. Devono rimanere indietro. Devo studiare una nuova teoria sul perché si vede sempre la gente che non si desidera vedere e non si incontra mai la gente che si vuole incontrare. In Inghilterra ero solo e pieno di entusiasmo. Forse è meglio che ritorni ad essere solo. Mi trovo in una situazione di stallo. Ho fatto un esame eppure non son pieno di gioia. Mi stanno sul cazzo un po' tutti. Mi sa che non sto poi tanto bene. Forse è un periodo…
Domani iniziano i mondiali per l'Italia. Li guarderò da solo? Ma poi la donna la sto veramente cercando? Dovrei essere più sincero con me stesso. E poi la marijuana sul balcone cresce troppo. Cosa sono e cosa voglio? Porco cazzo e forse no. 

Ascolto lo stereo e fumo sigarette. Penso con rabbia al tedio e all'inedia. Niki vuole uscire ed il tempo passa passa passa.
Mia cugina Maria fa le foto… bah!
Cosa significa pensare ancora a G.? 
Analisi:
E' uno di quei momenti di sconforto in cui sono convinto che una ragazza che non ho più potrebbe darmi ciò di cui ho bisogno. 
Problema:
Se dovessi chiamare G. a casa non la troverei perché è a Venezia. Comunque adesso è insieme al Ciccio. Se avesse voluto rivedermi si sarebbe fatta sentire. Non lo ha fatto. Se anche riuscissi a sentirla non mi vorrebbe rivedere perché il passato viene rinnegato dalle donne. Rimarrò così. Appeso ad un filo di niente. Niente.

Mia mamma dice che sono giallo. Fuori si sente che suonano il liscio.
Domani ITALIA-ECUADOR.
In Inghilterra era pieno di gente proveniente dall'est del mondo ed io ho apprezzato le contaminazioni culturali anche se mi piaceva molto anche solo stare in casa, nella cucina di Mary.

3 Giugno 2002 Italia-Ecuador 2 a 0.
Abbiamo mangiato gli spaghetti al sugo di salsiccia io, Frank, Claus e Mala. Bella mattinata. Sono un po' più felice e meno scontento. Penso ancora a G. ma sono consapevole del fatto che non ci sia più niente da fare. Il passato è passato, lontano. Vivo un momento di debolezza mentale. Non fisica. Faccio pesi e mi guardo allo specchio. Ho i capelli corti, li raserò sui fianchi. Ho ascoltato i 24 Grana e mi hanno aiutato a stare meglio. La musica ha un potere terapeutico sui miei pensieri. Scrivo con la foto di G. davanti agli occhi. E' la foto di quando ci eravamo appena messi insieme. Sicilia millenovecentonovantasei. Di G. ci sono tracce in questo diario, nelle pagine scorse. E' passato del tempo. Non la sento da due anni e ancora talvolta ci penso. Non nascondo che mi farebbe piacere se mi chiamasse e potessi andarla a trovare a Venezia, e fare l'amore. Non lo farà. Penso abbia il mio numero di cellulare e non lo usa, e comunque non sarebbe difficile rintracciarmi. Il fatto è che non vuole. Così… continuo a vivere? bevendo troppi caffè e fumando troppe sigarette. Era proprio bella ed io troppo stupido. E giovane. Anche al mare a Peschici avrei potuto baciarla anche se era già insieme a un altro, penso. Ed in gita in Grecia. Non l'ho fatto. Ho perso troppe occasioni… non mi merito più chance. Potessi risolvere tutti i miei problemi scrivendo su questo diario, avrei trovato la felicità. Non si può. Ma non mi abbatto, ci tengo a dirlo. Madonna quanto mi piace 'sta penna…

In Inghilterra ho viaggiato più volte sul treno per Hebden Bridge - Manchester e viceversa. Ho avuto sonno quella mattina che da casa di Synnva son dovuto tornare allo studentato di Owen's Park e quella chiattona di Chiara (compagna di università di mia sorella) era andata a messa, e mi ha lasciato fuori dalla stanza di cui non avevo la chiave, visto che ero un clandestino. Cazzo a messa! Mi son perso un sacco di volte e pioveva. Ero troppo incazzato ma anche felice della precedente nottata. Appuntamento al bar dell'Università. Ero seduto al tavolo con una ragazza norvegese più grande di me, occhi verdi, poppe rotonde, capelli raccolti a coda di cavallo. Biologa a Manchester. E' arrivata anche l'amica tedesca che ci ha portato in una discoteca piena di ragazze pakistane bellissime. Poi insieme su un taxi. Avevo già baciato Synnva in mezzo alla gente che ballava. Aveva una maglietta che mi piaceva molto, con delle spalline fatte… non lo so spiegare, tipo fatina. Siamo arrivati davanti a una di quelle case inglesi, monofamiliari a due piani. Abbiamo pagato il taxi. Quando ci hanno aperto la porta della villetta m'è sembrato un film. Gente ovunque, sulle scale, in soggiorno, in cucina, in ogni stanza. Gente di tutto il mondo. E pure io in mezzo a loro. Birre, hascisc, musica sparsa.
Casa di Synnva in Lendon Road. Mi si è spaccato il profilattico e lei aveva le mestruazioni.

G. mi chiami o no? Mi passerà questa stronza mania? Non lo so. E poi Veronica è un capitolo definitivamente chiuso. Archiviato. Mi avranno poi segnato il voto, 28??? Vado a studiare ancora un po'. Dopo vado a casa dei miei per la cena. Anche se ho appena bevuto un altro caffè. Ho riletto ciò che ho scritto. Cristo, devo muovermi di più e dire meno stronzate. Devo attivarmi. E' lo stare fermo fisicamente e mentalmente che mi fa stare male. E G., ripeto, è un evento del passato. Una prova superata. qualcosa a cui non pensare più. Andare avanti. Camminare, non sentirsi sazi di niente, devo ingurgitare la vita e correre come Micheal J. Fox nei film. Me ne vado e ti porto via con me. Voglio fare il d.j. e l'attore da grande Oddio oddio. Sto impazzendo. Pasticche di p.o.p. è ciò che ci vuole.

4 Giugno 2 e 2. Pensiero: a volte ritengo che la vita sia la metafora di un atto di autoerotismo: breve, solitario, di poca soddisfazione. Ho fatto un sogno 'stanotte. Defecavo abbondantemente e rumorosamente su di un cesso posto in una stanza piena di persone, tra cui alcune infermiere, che passando mi guardavano.
Stamattina mi è tornata in mente l'innocente & torbida Charlie. Primo rapporto orale ricevuto nella mia vita. Ma purtroppo ricordo di quella ragazza anche l'insoddisfazione per la propria vita, tedio che riversava su di me, tranne che durante i nostri intensi rapporti sessuali. Charlie mi piaceva a momenti. A volte però avvertivo un acuto senso di nausea, mi vergognavo a stare con lei. Non volevo che la gente sapesse di noi. Era carina. Ma a mio parere trascurata. Non rispettava se stessa e quindi non rispettava me. E' finita ma ne è valsa la pena di viverla. Andare di sera a casa sua. Lei mi aspettava con addosso la salopette blu (pensiero che ancora mi eccita) e la canottiera verde militare, sull'uscio della sua grande villa. Io, ricordo, che percorrevo il vialetto di pietra, nascosto tra le piante e i cespugli. Camminavo lentamente, curioso di vederla apparire, per capire cosa provavo… e devo dire che all'inizio mi sentivo felice. Ma poi le persone si rivelano per quello che sono, con i difetti e le insicurezze insite nella natura umana. Sto scrivendo dritto. Era l'anno 2000. Avevamo ancora la Lancia Prisma 1.3. Voglio ancora avere la possibilità di andare a casa di fanciulle, la notte, a consumare sesso senza vergognarmi.

5 Giugno 2 e 2.
Sono andato alla festa di compleanno/ritorno from Manchester della Chiattona. Bella merda, paolotti del cazzo. Io non piaccio alle amiche di mia sorella e loro non piacciono a me. Vivo dal Settembre (25, penso) 2000 in casa mia, in via ******* n. **. Non lo avevo ancora scritto. C'è un salto temporale di due anni e ancora tante cose da dire. Ad esempio dovrei parlare della tipa stupenda che ho conosciuto la sera che mi hanno derubato del cellulare al Rainbow, suonavano i Vallanzaska, e una ragazzina m'era venuta incontro e mi aveva baciato in bocca. Poi ridendo con le amichette se n'era andata via.

Ieri, 6 Giugno, sono andato a vedere lo spettacolo di fine anno di mia sorella Laura, la più piccola della famiglia, 11 anni in meno di me. I bambini hanno cantato e ballato. Laura era cicciottella ma impegnata. Dimostra un certo carattere. Non figurava come quella bambina vestita in arancione, piccola, magra, coi capelli lisci e neri. Laura aveva gli occhiali rotondi come la sua faccia e i capelli arruffati. Crescerà. Ora è una bambina. Che mi ha impedito di registrare Nikita 'sta sera, che mi ha fatto disgustare più di quanto già non lo sia ora. E Niki mi ha fatto incazzare. Quella cagna non cammina e se lo fa, va dalla parte sbagliata. Domani ITALIA-CROAZIA. E sono stufo e sfiduciato, mi attacco ad una canzone oppure alle lucciole che ho visto 'sta sera nel prato. Sono in attesa di qualcosa. Sono veramente tediato da tutto. Non riesco a guardare la televisione, mi viene il disgusto. Fumo sigarette in quantità maggiore del solito, penso. Me la prendo con me stesso, con la mia faccia, con il mio corpo. Fra un po' ci sono le Iene, il film di Tarantino. Una volta, tempo fa, ho bigiato e ho invitato Veronika a venire a casa dei miei. Fuori pioveva, avrei voluto scopare. Non è venuta. Ho guardato le Iene, in videocassetta. Non so più cosa devo fare. Il tempo passa sprecato. Mi faccio le pippe come un adolescente. Uso quei pochi minuti per distrarmi da questa vita. Neanche 'sta sera esco. Ho sentito Claus, ma niente. Vorrei comprare il furgone del padre di Mala per poter viaggiare, andare via, forse sentirmi libero. Non so. Forse costa troppo. Costa tutto troppo. E vivo nell'attesa di un'emozione, di un avvenimento non sporadico che mi faccia apprezzare la vita, viverla per quello che è: una meravigliosa merda. Ma forse vivere, ormai avrei dovuto capirlo, è proprio questo: aspettare. Aspettare di essere felici. Dovrei essere più forte. Questo è un periodo del cazzo. Si vede dal fatto che scrivo. Se non scrivo, vivo. Di solito uscivo, parlavo, fumavo e mi piaceva una ragazza ed ero stanco per stare qui a scrivere. Ora che vivo nell'inedia riesco solo a scrivere e fare stronzate. Riesco a malapena a frenarmi dallo spaccare tutto.

Una volta in Inghilterra sono stato in pizzeria. La pizza era ridicola ma c'erano le cameriere bionde. Marx aveva ragione e Lenin pure. Hanno fatto una attenta analisi della società: fa schifo e continuerà a far schifo se non si cambia. Voglio cambiare tutto. Non è stato sempre così. Mi sono arrabbiato tante volte con Giacinzia perché vegetava e si piangeva addosso. Ora capisco. Capisco di più. E' come un bisogno fisiologico o meglio è qualcosa che deve accadere. Ti piomba addosso. Ti risucchia. E' la depressione. Ti avvolge. Ti stringe e ti sprofonda. L'importante è saperla affrontare. Come me. Scrivere, disegnare, vedere film e fare quelle cose che non si fanno mai perché si è troppo occupati. Studiare. Molto importante. E drogarsi molto.

Oggi è il 7 di Giugno duemila e due. Ho visto "La calda notte dell'Ispettore Tibbs" ieri, bel film, bello veramente.

"I need a friend who makes me happy, not so alone…"

ITALIA-CROAZIA 1 a 2. Due gol annullati. Punizione del Pupone finita su due pali e poi fuori. Ho firmato il rogito ed ora sono proprietario di casa. Ho delle garanzie se perdo a poker. Da ieri mi chiamo Oreste (???). Heroin is my wife and is my life. Non che mi faccia. Non io. Non ancora. 9 Giugno 2002. Sembra autunno. Ma poi Adolf Hitler sarà veramente morto nel '45? E i campi di sterminio non ci sono più? Boh, non so. Sono ancora nervoso. Mi è appena arrivato un messaggio. Chissà chi è. Torno a casa e controllo il cellulare. Nessuno mi squilla. Non arrivano messaggi se non stupide cazzate. Magari è quel napoletano di Guido. Forse andiamo a Imola. Forse, nessuna sicurezza, dipende sempre tutto da tante, troppe cose. Vò a vedere… era Synnva, mi chiede come va… e come deve andare??? Finisco lo spazio bianco e poi le rispondo. Sto leggendo Moravia, l'ho già detto? Comincia una nuova epoca? Non penso proprio. Scrivo storto. Devo studiare diritto Privato  Comparato. Mio padre non capisce ancora a 55 anni come ci si debba comportare. Fuck.

Sono le 1:36 a.m. Ieri ero un po' preoccupato. Mi dispiace vedere mia mamma che si preoccupa per me. Ma lei è il mio rifugio quando faccio il broncio e sono incazzato. Lei se ne accorge e mi chiede perché. E' stanca. Fa un sacco di cose. Dio proteggila. Non ho scritto perché sono stato occupato. Ieri a studiare diritto Islamico e Sharia, poi a guardare "Lock & Stock" coi ragazzi e oggi a giocare a freesbee e pallone a Villa Litta. Il segreto è mantenermi occupato in varie attività. Penso lo stesso ma soffro meno. Tralascio le pippe mentali sulla donna della mia vita etc. Comunque il prototipo è una russa come Nicolle Kidman. Sto impazzendo. Oggi quindi è già il 12 Giugno. Ho sentito il Napoletano e Cipolla. Forse ci si vede. I hope so. Devo scrivere a Mary. Devo chiamare Mino il calciatore, innaffiare le piante. Comprare il fumo.

14 Giugno 2&2, alle 19:26 c'è il treno per Reggio Emilia. Vado con la cugina Maria all'Heineken Jammin Festival. 
Ciao diario, io vò.

ITALIA - MESSICO 1 a 1 --> che merda.

  continua