L'Amore di Corallo cap 3
- A forza di lamentarti dei tuoi problemi, sei diventato tu il problema.
- E questa da dove esce?
- Così, riflettevo sulle cose - dico a Corallo mentre lui fuma in piedi accanto alla finestra del balcone semi aperta. La luna è quasi perfettamente piena, il cielo blu scuro, freddo e sgombro, di fine inverno.
- Perché cazzo non ci hai pensato prima alle "cose"? - mi chiede lui.
- Come perché? Ero nel panico, sempre appresso alla malattia mentale del Maestro, alle sue manie, e a tutto il resto...
- Tempi difficili, sì. Ansia, ormoni, idiozia.
- Esatto. E poi, a forza di starci in mezzo, compresso e instupidito, sono diventato io il mio stesso problema, capisci? Non che non fossi una vittima delle circostanze, lo ero. Però ad un certo punto ho partecipato alle circostanze, ho scelto di comportarmi male. Di pensare il male. E tu mi hai aiutato, eh.
- Mmm, sì, può essere... - fa lui spegnendo la sigaretta e rientrando in soggiorno.
- Parlavamo di lei comunque. Del fatto che nella nostra storia non ci fosse più spazio per l'amore, solo per la rabbia. Anche se mi ricordo molti bei momenti. Dolcezze, istanti di tregua. Mi sembra di aver vissuto solo relazioni conflittuali da quando ne ho memoria, e del bene ho potuto godere solamente nel ricordo, una volta che erano finite. Anche se ultimamente sono più concentrato sul vivere la bellezza mentre c'è.
- Hai i capelli e la barba piena di peli bianchi d'altronde.
- Sì, è anche per questo. Ma è anche uno sforzo di volontà. L'amore è un costante dare un'opportunità a qualcuno e a se stessi nello stesso momento. Senza calcolo, solo per l'amore fine a se stesso. Come per l'arte.
- Lei ti ha sempre considerato un uomo manchevole di pragmatismo, chiuso nelle sue teorie, incapace di amarla come avrebbe voluto.
- Sì ma le piacevo.
- Sì ma se n'è andata quando le hai fatto capire che poteva essere più felice altrove.
- Avrebbe dovuto resistere, se era amore-amore.
- Cos'è l'amore-amore?
- Quello che esiste e resiste. Altrimenti è amore nel senso di affetto, spiritualità, magari destino avverso, ma non amore- amore.
- Tanta gente sta assieme e non si ama mica, no?
- Non sto parlando di quelli, dai. Anche se lei voleva una vita borghese, di proprietà e sicurezza, proprio come gli altri.
- E tu?
- Complicità, comprensione, ironia, aiuto reciproco.
- Vuoi dire che tu non hai senso pratico? Non valuti una donna per il lavoro che fa? La sua cultura? Il ceto da cui proviene?
- Sì e no. Certo, mi piacerebbe fosse ricca e colta. Ma poi mi accorgo che è una presunzione e pure un'illusione ipocrita. Non si può programmare né un'attrazione né un sentimento.
- Ma ti piacerebbe avesse determinate caratteristiche!
- Certo, nel pensiero! Ma quando una persona arriva nella realtà, tutto quello che hai pensato prima svanisce, se ti attrae, se te ne innamori! A meno che tu non sia una mente fredda, funzionale, alla ricerca di specifiche tecniche. Comunque questo è un discorso da poveri, Corallo.
- In che senso?
- È una ammissione di far parte della media bassa della società. Di quella che calcola un rapporto in base alla funzionalità economica. Esattamente come ragiona mio padre, Cristo.
- Anche i ricchi frequentano solo chi ha un reddito in linea con le loro aspettative.
- Certo, ma raramente amano, i ricchi.
- Già, troppo occupati con altre cose, giusto?
- Sì, con loro stessi. È un peccato grave sentirsi migliori di un altro essere umano. Noto che i ricchi, certi intellettuali boriosi e i nuovi protagonisti dei social si sentono distanti anni luce da chi sta sotto. Credono di essere speciali e appunto siderali rispetto alla massa. È un peccato grave, è un'illusione fatale. Siamo tutti quanti più o meno ridicoli. L'unica differenza sta nel possesso delle cose e dei ruoli.
- Per chi sta sopra, questo non è affatto un problema.
- Immagino di no, finché stanno bene e al sicuro. Poi tutto crolla comunque.
- Mmm.
- Altrimenti bisogna essere dei geni. Rari. Estremamente rari nei secoli.
- E noi cosa saremmo?
- Bella domanda, Corallo.
- Ti senti un genio, fratello?!
- Posso dire che per certi aspetti mi ci sento, sì.
- Quali aspetti?
- Sapere che questo è ciò che importa, a cui tutti devono prima o poi pervenire.
- Questo cosa?
- Un dialogo esistenziale, spietato, profondo con se stessi.
- Touche'.
- Lei era stupida e mi voleva bene. Me ne vuole ancora, come quasi tutte le altre prima di lei. Voleva solamente che fossi più innamorato, più predisposto ad accudirla. Non posso darle torto e nemmeno ragione. Ma preferisco amarla di quell'amore a distanza fatto di affetto...
- Noi finiremo per restare da soli. Bianchi, secchi ma tenaci come certi uomini di mare, e soli.
- No, non così soli come credi, Corallo.
- E come?
- Non lo so ancora esattamente.
- Intanto?
- Il tempo scorre veloce, chi è destinato a fare una famiglia la fa, chi no, no. Non subito, forse mai. Prenderà un cane o dieci gatti, insomma che importa? Chi si sente chiamato a riprodursi lo fa senza pensarci.
- E se non può?
- Adotta o si rassegna. Sarà quello il suo problema esistenziale per cui soffrire e cercare risposte da Dio, farsene un cruccio, disperarsi anche. La vita è ingiusta, no?
- Ingiusta, violenta e crudele.
- Anche, sì.
- Sei ancora convinto che l'amore esista e non sia una tra le tante illusioni?
- Ne sono assolutamente convinto.
- Puoi dimostrarlo?
- E tu puoi aspettare?
- Sì, tutto il tempo del mondo.
- Bene.
- Perché stiamo parlando d'amore?
- Perché dopo tutti questi anni a combattere per un ipotetico successo materiale da stronzi, che peraltro non si è realizzato, ho capito che l'amore è ancora più importante di quanto solo immaginassi. Anzi, lo immaginavo, ma ho voluto dimenticarmene.
- Eppure passiamo il tempo a risolvere problemi materiali, di soldi, oggetti, cose...
- Quella è la sopravvivenza. Non si vive di solo pane è stato detto. Ma non è stato detto che non si vive di pane, no?
- Il pane serve.
- Vorrei andare a vedere le balene un giorno. Mi servono i soldi per farlo. Lei non mi hai mai proposto di fare un viaggio interessante o avventuroso, desiderava solo cose banali e mondane. Uno spreco di risorse. Era una stupidina. Mi fa piacere adesso che sta con lui, l'altro, anche se ogni tanto se ne lamenta.
- È amore quando si augura ad una ex di stare bene con un altro?
- È amore, è affetto, è spiritualità.
- E noi?
- Abbiamo ancora un po' di tempo e una donna che ci aspetta da qualche parte.
- Se lo dici tu...
- Già.
#NelsonCorallo #lamoredicorallo #scrittura #scrittore #scrivere #romanzo #amore
Nessun commento:
Posta un commento